Si è tenuto anche quest’anno il Lucca Comics & Games, manifestazione dedicata al mondo del fumetto e per estensione a quelle forme di intrattenimento che al fumetto almeno per i contenuti sono state ricondotte, ovvero i videogames e i giochi di ruolo. Nel muro che contiene e protegge il nostro mondo, grigio, noto, si è aperto uno squarcio. Attraverso questa breccia un fiume di giovani elettrizzati, provenienti da tutta Italia, si è riversato dall’altra parte, nell’oltre fantastico, dove dimorano i supereroi e dove anche noi abbiamo trascorso lunghe ore avventurose, sfogliando trepidanti le pagine di un graphic novel o interagendo spasmodicamente con la playstation.
Io non ci sono stata, ma un amico di Cair Paravel sì e quindi abbiamo chiesto a lui di raccontarci la sua prima volta a LuccaComics.
Mi chiamo Lele, ho 14 anni, vivo in Sicilia e ho deciso di trascorrere il ponte di Ognisanti in Toscana per visitare il Lucca Comics & Games. Non sono mai stato un appassionato di fumetti, a parte “Topolino” e i soliti supereroi Marvel, ma un amico che di fumetti se ne intende, mi ha convinto a immergermi per un giorno in questo mondo.
Dopo esserci stato, comunque, so che Lucca Comics non è solo fumetti, ma anche giochi da tavolo e videogames, e poi folla e file e spintoni e tu che a volte rinunci a fermarti a uno stand perché non ce la fai più di essere strattonato…
Durante questa lunga giornata, ho scoperto che non ci sono solo i fumetti dei supereroi o le vignette che si trovano nei diari di scuola, ma esistono fumetti che si possono definire “seri” e raccontano storie complesse, come fa un romanzo giallo o d’amore o di avventura. Il fumetto quindi non deve essere sottovalutato e considerato “roba da ragazzi”, perché può raccontare storie molto belle e può essere considerato un modo più “facile” e divertente di leggere queste storie.
Ho sentito dire che il settore dedicato ai videogames era il più frequentato e che la tv aveva parlato solo di quello.
Essere circondati da tutti quei videogiochi e poterli provare (con le solite file!) è davvero una sensazione eccitante ed è vero che c’era una gran ressa nel padiglione dedicato ai videogames, anche perché è almeno quattro volte più grande di quello dei comics! Inoltre lì sembrava di essere a una sfilata di Carnevale, perché si incontrava un mucchio di gente con indosso i costumi dei personaggi dei giochi. Infine la confusione era generata anche dal fatto che quando si provano i giochi si può fare amicizia con gli altri ragazzi perché alcuni si giocano in due o tre e ci si diverte insieme, mentre il fumetto in fiera non puoi far altro che prenderlo per poi leggerlo più tardi da solo.
Ciononostante la fila che si formava per prendere un Marvel o un Topolino autografato dal disegnatore non era certo inferiore a quella che si era creata per provare il nuovo GranTurismo. Si tratta solo di passioni diverse, che non possono essere messe a confronto.
L’atmosfera che si respira a Lucca Comics è bella forse proprio per questo: perché è raro trovarsi in mezzo a tanti coetanei appassionati a qualcosa.
Auguro a tutti quindi di poter visitare questa manifestazione che per me è stata l’occasione per entrare in un mondo nuovo e un modo per conoscere nuove persone e, anche se sembra strano, per crescere.